agosto è ormai all’ultimo soffio vitale. eh si, perché di soffio si tratta: quello del vento di montagna che lambisce il cuore per tutta l’estate. e quello dei sospiri, che lambiscono il vento di fine agosto ad ogni passaggio (ma non è che lui ci faccia molto caso, o forse fa solo un po’ il figo). prendere il té di mezzanotte sotto il cedro (la conifera, non la rutacea), appoggiare i gomiti sulla finestra, il mento sui gomiti e ascoltare i suoni della “villeggiatura” prima di mettersi sotto le coperte, svegliarsi alle sette del mattino e seduti sul cesso guardare imbambolati l’orizzonte (se si ha una finestra accanto al cesso, invidiabile fortuna che solo chi ha una finestra accanto al cesso può capire) pensando lentamente: “ah si, ecco cosa mi ricorda: Constable.”, sono alcune delle cose che rendono difficile salutare agosto. che poi, l’estate mica è finita, no no. ma settembre ha un’altra meravigliosità, che probabilmente è quella pacatezza violenta che rende lo spegnersi della violenza leggiadra di agosto così doloroso. ora, io alla fine di agosto ho una fase irrinunciabile di malinconico, fervido, acuto struggimento che nessun altro mese mi regala con tanta affabile puntualità. comincio ad annusare il cambiamento nell’aria (anche se quello lo faccio a tutti i cambi di stagione, ma ve ne parlerò un’altra volta), comincio a notare le sfumature che giorno dopo giorno si sovrappongono a cambiare il colore del cielo (che quando la diversità salta agli occhi è già troppo tardi), comincio a sentire avanzare un certo silenzio (ma quello sarebbe anche facile da diagnosticare, se non fosse che solitamente non ci si fa caso). ma il cielo di fine agosto è lucido, quasi laccato. ha il colore di un pugno d’aria in faccia e di uno schiaffo al cuore, e quelle nuvole di panna aggrovigliate che si rincorrono all’impazzata, e quel vento che le sculaccia furiosamente che ti entra dalle narici e ti esce dagli occhi. se a fine agosto avete la fortuna di sentire questo risveglio (la montagna aiuta), provate ad abbinarci questi muffins, una mia ricetta segreta (ora non più) che solo questo stato d’animo poteva portare fuori. e dire che volevo proporvi un dolce coloratissimo e fresco, ma no. il cuore bollente, profumatissimo, scioglievole di questi dolcetti vi consolerà. anzi, prima vi farà versare una lacrimuccia, poi ve la asciugherà. ma talmente in fretta, che rimarrete incantati a cercare di capire cosa sia successo nel frattempo. (e nel frattempo, agosto riversa in cielo le nuvole, e le nuvole scappano lontano).
lemon marmalade muffins
(6 muffins)
45 g di burro
140 g di farina debole di tipo 00
8 g di lievito
1 pizzico di sale
100 g di miele di limone
1 uovo
125 g di mascarpone
8 g di limoncello
70 g di marmellata di limoni
per guarnire:
50 g di acqua
50 g di zucchero
1/2 limone
125 g di crème fraîche
CON CURA la marmellata di limoni ideale dovrebbe avere tanti pezzi, il miele di limone può essere sostituito con miele d’acacia
SENZA FRETTA portare uova e mascarpone a temperatura ambiente (la marmellata al contrario, lasciarla in frigorifero fino all’utilizzo) e rivestire lo stampo per muffins con pirottini di carta
- fondere il burro a bagnomaria e lasciare intiepidire
- setacciare farina e lievito in una ciotola ampia, aggiungere il sale e mescolare
- sbattere miele e uovo fino a ottenere una consistenza chiara e voluminosa (5 – 7′)
- incorporare il burro, quindi il mascarpone, sbattendo energicamente ma il minimo indispensabile ad amalgamarlo omogeneamente
- incorporare infine il limoncello delicatamente con una spatola
- formare una buchetta negli ingredienti secchi, versarvi gli ingredienti liquindi e amalgamare con una spatola il più in fretta possibile
- lasciare riposare l’impasto a temperatura ambiente per 30′
- riempire le buchette per 1/3, disporre al centro di ognuna un cucchiaino (abbondante) di marmellata e coprire con 1/3 di impasto (spalmare un pochino in caso la marmellata tendesse a fuoriuscire per tapparle ogni possibile via di fuga!)
- infornare a 190° per 15 – 16′
- togliere le estremità del limone e tagliarlo in 3 fettine, poi tagliare le fettine in 4 parti e tagliare a loro volta queste a metà
- sciogliere in un pentolino lo zucchero nell’acqua e cuocere per 5 – 8′ a fuoco lento, finché lo sciroppo non inizierà ad addensarsi leggermente
- togliere dal fuoco e immergervi le fettine di limone 2′ per parte
- riporre le fettine a scolare su una gratella
- ravvivare la crème fraîche con una spatola finché non avrà assunto una consistenza liscia e omogenea
- guarnire ciascun muffin con un ciuffo di crème fraîche e 1/2 fettine di limone caramellate
DULCIS IN FUNDO
rimangono soffici un po’ più a lungo dei classici muffins ma non per più di 2 giorni
SODALIZI questi sofficissimi e aromaticissimi muffins si accompagnano a una tazza di latte intero fresco (freddo) o a un caffelatte a colazione, ma se proprio si vuole esagerare anche a una cioccolata in tazza bianca (nel primo pomeriggio fresco della stagione) per una merenda godereccissima