qua le preoccupazioni spariscono. il cinguettio dolce degli uccelli è un cuscino ovattato che ingloba i miei pensieri stanchi e li trasforma in una coltre di nuvole. l’indaco del cielo al crepuscolo è talmente pulito da annullare tutti i miei errori. il vento vorace che si avvolge intorno alle cose e ogni tanto le schiaffeggia è talmente generoso da farmi credere forte quando ci finisco dentro (o è lui che mi ingloba?), talmente maestoso da farmi dimenticare della mia irrilevanza. mi scivola sotto le braccia e solleva il mio umore sopra le fronde degli alberi che di notte scompiglia suadente. la sera mi piazzo sul dondolo, con una ciotola di tè fumante appoggiata sulla pancia e non so se più di tutto lo guardo, lo ascolto o lo annuso (vorrei essere come lui: invisibile ma vistosa!). dalla notte del mio compleanno in cui giove e venere incorniciavano una luna tagliente pian piano le stelle hanno iniziato a fare capolino, una dopo l’altra, fino a puntellare tutta quella coperta esistenziale che è il cielo d’estate. sentirmi un po’ addoso i corpi celesti mi riempie di un sentimento calmo e denso, la famosa immensità cosmica. e poi ci sono le lucciole, che con quei culetti luminescenti a un certo punto mi disorientano: il cielo si sdoppia e galleggia nel buio! le notti d’estate sono surreali, sospese nell’immobilità di un tempo disteso su un accenno di universo. le notti d’estate sono catartiche, ne faccio scorpacciate. ed ecco che in questi giorni mi sono alleggerita. ho indossato i pantaloncini anche io. chissà che roba! eppure per me è stato un atto rivoluzionario: mi sono sbarazzata di un bizzarro pudore e ora provo l’ebbrezza dell’arietta sulle gambe. le mie gambe bianco panna, ovviamente: c’è forse qualcuno che mi immaginava abbronzata? dopo poco tempo, magicamente, mi è tornato l’estro. che è poi forse l’amore incondizionato per quello che si sta facendo in un preciso istante, un istante preso a caso, tutti gli istanti. l’estro per dolciare. queste cheesecake inventate all’ombra di un castagno circondato da una foresta di ortensie celesti, lilla e rosa, in compagnia di una cara amica che è tornata giusto il tempo di farsi mancare nei giorni a venire, le dedico alle nostre disquisizioni epiche sulla consistenza di un biscotto e sulla metafisica dei sapori e alle mie gambe, finalmente libere.
cheesecake di albicocche e nocciole con dadolata di fichi in barattolo
(4 barattolini)
per la base:
80 g di biscotti alla crusca
40 g di nocciole sgusciate
35 g di burro
per la crema:
200 g di formaggio spalmabile
25 g di yogurt greco
30 g di zucchero a velo
150 g di albicocche (sbucciate e denocciolate)
per la dadolata:
4 fichi
10 g di zucchero di barbabietola grezzo
CON CURA i biscotti ideali dovrebbero avere una consistenza pastosa in stile digestives, in mancanza dello zucchero di barbabietola usare lo zucchero di canna, purché grezzo, infine sbucciare e denocciolare le albicocche appena prima di utilizzarle per evitare che ossidino
SENZA FRETTA estrarre il formaggio spalmabile dal frigorifero al momento di iniziare la preparazione
- tritare le nocciole nel robot a più riprese veloci (per evitare che si scaldino e producano l’olio) fino a ottenere una farina omogenea
- tritare i biscotti secchi in una farina omogenea
- in un pentolino versare le nocciole, i biscotti e il burro e cuocere a fuoco basso per qualche minuto mescolando bene finché il burro non si sarà sciolto e amalgamato uniformemente (il composto deve profumare di nocciole tostate!) poi togliere dal fuoco e lasciare raffreddare
- distribuire uniformemente nei barattoli, poi con uno strumento cilindrico compattarli sul fondo
- riporre in frigorifero per 30′
- in una ciotola mescolare il formaggio spalmabile, lo yogurt greco e lo zucchero a velo setacciato fino a ottenere una consistenza omogenea
- ridurre le albicocche in una polpa omogenea cercando di mantenerla il più possibile soda
- unire in 2 riprese la polpa delle albicocche alla crema di formaggio amalgamando con cura
- estrarre i barattoli e distribuirvi uniformemente la crema
- picchiare delicatamente i barattoli sul piano di lavoro per compattare e uniformare la crema, quindi sigillare con la pellicola trasparente e riporre in frigorifero per almeno 4h
- prima di servire tagliare ogni fico a metà nel senso della lunghezza, ripetere l’operazione con le metà ottenute, quindi dividere ogni fettina in 3/4 pezzetti
- disporre in ciascun barattolo i pezzetti di un fico, quindi guarnire con un pizzico di zucchero di barbabietola grezzo
DULCIS IN FUNDO
questi dolci si trasportano:
SODALIZI questo dolcetto dal sapore corposo si presta in modo particolare all’abbinamento col tè, per cui non fatevi troppi problemi e correte qualche rischio :), ma starà d’incanto con un tè freddo profumato all’osmanto (ideale per il picnic!) oppure con un golden strand jinggu, un morbidissimo tè rosso dello yunnan dai sentori pepati